Si, proprio alla Fantozzi: “per me è una cagata pazzesca!!!”. 92 minuti di applausi!
Perchè il rapporto “prezzo-qualità” non significa niente?
Cerco di dare delle argomentazioni più chiare e sintetiche in merito. Dobbiamo partire, intanto, dalla definizione della parola “qualità“. Prendiamo quindi il Vocabolario Treccani che da’ tre definizioni. Per leggerle integralmente scrivo qui il link diretto perchè sono molto prolisse:
Definizione di Qualità secondo il VOCABOLARIO TRECCANI
Se vogliamo andare sul tecnico secondo i “Sistemi di Qualità certificati secondo le norme ISO” la qualità viene definita come ” …l’insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite”.
Quindi la qualità esiste o non esiste?
Esiste secondo la nostra percezione squisitamente personale. Secondo le nostre credenze, le nostre esperienze e le idee che ci siamo fatti di quel servizio o prodotto.
Per i “Sistemi di Qualità” certificati ISO si tratta di rispondere a dei requisiti codificati. Molto semplice come concetto: L’ente di certificazione ha delle schede con dei requisiti e se l’azienda o il suo prodotto rispondono esattamente a quanto richiesto nelle schede allora l’azienda e/o il suo prodotto ottengono la “certificazione di qualità”.
E’ quindi?
Quindi concettualmente la “certificazione di qualità” la può ottenere (per fare un esempio concreto) esattamente allo stesso modo (ricorda bene: ESATTAMENTE) e con gli stessi parametri sia la Ferrari, la Maserati o la Lamborghini ma anche la FIAT, la Tata, la Mahindra auto.
E’ quindi?
Quindi ritorniamo all’origine: la “qualità” è la tua percezione delle cose, dell’oggetto del desiderio! In pratica è tutta fuffa. Un abile stratagemma inventato dal marketing e dalla comunicazione delle aziende per venderti quello che vuoi venduto.
E’ quindi?
In pratica e in soldoni: ad ogni prezzo corrisponde una qualità. Non significa che una Fiat 500 possiede “meno qualità” di una Lamborghini Revuelto. Semplicemente paghi un livello diverso di qualità. Entrambe assolvono a quanto sono state progettate: ti portano da un punto A ad un punto B. Nè più nè meno. Sono semplicemente destinate a due segmenti di clientela diversi, o meglio a “personas” diversi per dirla con termine tecnico del marketing.
Sia la 500 che la Revuelto sono “di qualità”. Esattamente la stessa qualità, quello che cambia è il cliente che la compra, quindi “la percezione del cliente”.
Dobbiamo imparare a traslare il concetto di qualità e non definirla più tale ma imparare a discernere i parametri oggettivi del servizio oppure dell’oggetto da acquistare. Si riduce sempre a questo: quanto siamo disposti a pagare per un determinato servizio o prodotto.
Gli uffici marketing e comunicazione delle aziende lo sanno benissimo e ti illudono sempre che stai acquistando il meglio facendo leva sulla tua percezione di qualità. In realtà, se fossimo istruiti e veramente consapevoli di quel determinato servizio o prodotto, dovremmo conoscerne tutte le parti che lo compongono e sapere effettivamente il suo scopo finale (ciò per cui noi acquistiamo realmente quel servizio o prodotto).
Ritornando all’esempio di prima la 500 e la Revuelto ci portano entrambe da un punto A a un punto B. Lo fanno esattamente allo stesso modo, quindi assolvono pienamente lo scopo principale per cui sono state fabbricate. Tutto il resto è fuffa. Potete dire che una è uno status simbol, fa capire che hai soldi, etc. etc. Ovviamente è così ma stai già ragionando con la mente deviata e manipolata dal marketing e comunicazione delle aziende: l’auto, come suo scopo principale, è nata per portarti da A a B. Punto. Tutto il resto nasce per soddisfare altri bisogni che sono (quasi sempre) superflui e che potresti farne a meno tranquillamente.
Quindi quando dici “prezzo-qualità” stai parlando a nome dell’azienda che ti ha inculcato quel “prezzo del desiderio” che ti fa sognare a occhi aperti. Io direi più che ad occhi aperti, col fumo sugli occhi aperti.
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