La ditta americana Kreg ha da tanti anni sul mercato un sistema chiamato “pocket-hole”, in italiano “fori a tasca”. Copiato da tantissime aziende in tutto il mondo, è un sistema molto efficace (esteticamente molto discutibile) ma che fa il suo sporco lavoro molto bene.
A questo link ufficiale della Kreg ci sono delle linee guida da seguire per fare correttamente i fori a tasca.
E’ in inglese ma cercherò per quanto possibile di riassumere di seguito i punti salienti in italiano così da essere comprensibili a chiunque voglia seguire questa tecnica di assemblaggio per il legno.
Cosa sono i fori a tasca?
Per chi non lo sapesse i fori a tasca sono dei fori inclinati che vengono fatti su un legno generalmente di spessore almeno 15 mm (18 mm meglio). E serve per assemblare trasversalmente (a 90 gradi) due assi. Ormai ci sono tecniche per fare anche assemblaggi con altre inclinazioni ma sostanzialmente il concetto non cambia.
Usando questo sistema e un po’ di colla vinilica (meglio D3) la giunzione fra due assi di legno è molto tenace. Si usa per mobili e complemento d’arredo in cui questi fori rimangono nascosti poichè esteticamente non sono molto gradevoli. Anche se esistono “tappi” per nasconderli diciamo che non sono il massimo in ogni caso.
L’immagine esemplificativa è presa dal sito ufficiale della Kreg (link: https://learn.kregtool.com/learn/answers-to-pocket-hole-questions/?trk_msg=DMT4O8850AB4D88T916VIA570O&trk_contact=T408FJ2CO1NSV2GL8SRJ6NU788&trk_sid=MMD4R0OA11SFNG882CFDDF09SO&trk_link=S52V5DI1KSCKBDA03JBLM8IQ58&src=ELearn0410#q3)
Da quale lato del pannello praticare i fori a tasca?
Per quanto riguarda la tenacia è preferibile praticare il foro all’esterno del pannello (quindi risulta visibile). In questo modo si assicura la massima tenuta fisica della vite. Le linee guida Kreg consigliano comunque di fare i fori dal lato meno visibile come ad esempio internamente per cassetti o carcasse di mobili come librerie e similari. Se l’estetica non è importante è sempre meglio farli dal lato esterno per massimizzarne la resistenza.
Io, ad esempio, per le strutture del mio laboratorio li ho realizzati tutti visibili. Sono sostanzialmente tavoli e strutture su ruote che muovo parecchio quindi sono sollecitati quotidianamente a trazioni fisiche orizzontali. Colla e viti e il gioco è fatto! Il vantaggio indiscusso è la velocità di assemblaggio.
Quando usare il sistema dei fori a tasca?
E’ veloce e semplice: questo sostanzialmente il vantaggio.
Mettere a squadra due pannelli è un gioco da ragazzi. Consiglio comunque di usare sempre strettoi perché soprattutto quando sono pannelli a 90° di media lunghezza tendono a muoversi facilmente e un movimento di qualche millimetro può accadere frequentemente.
Quindi consiglio questo sistema quando si tratta di mobili di poco pregio e che si ha comunque poco tempo a disposizione per l’assemblaggio. Se si volesse usare per mobili più particolari cercare di praticarli dal lato nascosto o comunque meno visibile esteticamente.
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